2 – Fiamme all’Imbrunire

GIORNO 7 THAUMONT

Ricomposti dopo lo scontro con i predoni del fiume, l'equipaggio di Kalanos conduce l'imbarcazione lungo il fiume per un altra mezz'ora allontanandosi così dal luogo dove erano stati attaccati. Gettata l'ancora ad una quindicina di metri dalla riva meridionale – e sempre ben lontani dalla riva nord - tutti si apprestano a trascorrere la notte sull'imbarcazione, facendo dei turni di guardia pronti a reagire nel caso in cui si fosse presentato un altro assalto.

GIORNO 8 THAUMONT

La notte fortunatamente trascorre tranquilla e il giorno seguente dopo una veloce e frugale colazione, l'equipaggio di Kalanos rimette in movimento l'imbarcazione. Tutto è nebbia attorno a loro nonostante un vento sostenuto proveniente da ovest a gonfiare l'unica vela della grande barca che aiuta i marinai che remano a spingerla contro corrente. E solo a metà mattinata la nebbia inizia a diradarsi, lasciando intravedere sulla riva nord la Brughiera Senza Nome e a sud la foresta che lambisce le acque del Volaga. La giornata un po' ventosa ma soleggiata scorre tranquilla con Souane seduta sul basso parapetto della barca che inganna il tempo provando, senza grosso successo, a pescare con una canna da pesca di uno dei marinai. Nel tardo pomeriggio l'imbarcazione giunge ad un piccolo molo che Kalanos indica agli avventurieri essere il Traghetto di Misha. Qui, spiega il mercante barcaiolo agli avventurieri, potranno trascorrere la notte per mettersi in marcia la mattina dopo lungo la strada verso sud per raggiungere Sukiskyn. Fa notare che il battello con Misha non c'è, ma che sicuramente a breve questo avrebbe fatto ritorno con il suo compagno 'pulcioso', e che nel frattempo loro avrebbero potuto accomodarsi nella sua piccola casetta di legno poco distante dal molo. Una volta scesi dalla barca Kalanos da alla compagnia un ultimo suggerimento prima di proseguire il suo viaggio su per il Volaga; vista la presenza dello gnomo, del nano e dell'halfling, la mattina seguente sarebbe stato saggio mettersi in cammino di mattina presto e di forzare la camminata, per non rischiare di camminare al buio di notte nella foresta. E raggiungere così Sukiskyn prima del tramonto. Kalanos saluta poi gli avventurieri e dà ordine ai suoi uomini di levare l'ancora per proseguire il suo viaggio. La compagnia guardandosi un po' attorno, si avvicina alla casetta di legno. Mentre Voran attorno alla casetta trova delle tracce fresche della presenza di un uomo e di un grosso orso, Keruin si rende conto che la porta non è chiusa a chiave e decide quindi di aprirla. Al suo interno i compagni osservano la presenza di un povero arredo ma tenuto bene composto da un letto, un piccolo tavolo con due sedie e una credenza. Poco dopo, Voran e Conner si accorgono del sopraggiungere dalla foresta di un grosso orso ferito e inferocito. Il ranger tenta inutilmente di calmarlo – forse per la sua scarsa esperienza con quel tipo di animale o forse perché l'animale è ferito – e l'orso si inferocisce ancora di più.

Hurik non attende oltre e avanza con rapida calma ponendosi innanzi a Voran per proteggerlo con le sue arti marziali e l'orso dopo essere stato colpito da un'accetta lanciata dal ranger si avvicina ai due compagni minaccioso. Il monaco schiva prima il morso e poi una zampata dell'orso, ma non la seconda che lo colpisce violentemente lacerandogli una spalla, prima che la giovane Souane sopraggiunge con il suo spadone a due mani staccando di netto la testa del grosso animale con un solo possente colpo e ponendo così fine a quello scontro. Esaminando il corpo dell'orso Voran nota che le ferite subite dall'animale non erano causate da armi, ma da alcuni morsi che sarebbero potute appartenere ad un pipistrello gigante. Poi la compagnia decide di gettare la carcassa dell'orso nel fiume, onde evitare che potesse attirare l'attenzione di qualche animale predatore della foresta attirata dall'odore del sangue. Dopo un impegnativo e faticoso lavoro per spostare il corpo, si richiudono all'interno della casetta di legno per trascorrere la notte.

GIORNO 9 THAUMONT

La notte passa senza incidenti e al mattino, dopo un vano tentativo di Voran di capire da dove provenisse l'orso ferito, la compagnia si mette in cammino di buona lena sulla strada che volge verso sud allontanandosi dal fiume. La grossa strada bianca, che permette il transito contemporaneo di due carri, attraversa la foresta con una lieve pendenza in salita. Durante tutta la mattinata gli avventurieri non incontrano nessuno lungo il tragitto e prima di pranzo giungono al santuario della Triade Traladariana come gli era stato indicato da Stephan. Il santuario è un piccolo colonnato circolare al cui interno si trovano tre statue rappresentanti Halav, Petra e Zirchev che, rivolti verso l'interno, osservano un piccolo fonte battesimale.

Il Santuario nella foresta

Keruin entra nel santuario iniziando a rivolgere delle preghiere all'indirizzo di Petra, mentre i compagni osservano il luogo e trovandolo in buone condizioni nonostante si trovi in un luogo non molto frequentato all'interno di una foresta. Incuriositi da questa condizione, Keruin lancia un incantesimo di Individuazione del Magico e ai suoi occhi compaiono delle deboli aure magiche; una localizzata sul fonte battesimale ed un altra che circonda tutta l'area del santuario. A questa scoperta di Keruin gli avventurieri si accostano al fonte battesimale e si abbeverano in cerca del favore delle tre divinità. Seebo estrae una piccola ampolla vuota con l'intento di riempirla con l'acqua del fonte battesimale. Ma tutto d'un tratto si arresta sentendosi osservato. Alza lo sguardo verso le tre statue. Lo stanno osservando... O forse è solo una sua suggestione... Decide di non procedere a riempire l'ampolla, e segue i suoi compagni che già sono usciti dal santuario e che si stanno apprestando a riprendere il cammino verso Sukiskyn.
Dopo circa un paio di ore la compagnia incrocia il sentiero che gli era stato indicato da Stephan e da Kalanos per giungere a Sukiskyn. Abbandonano così la strada iniziando a percorrere il sentiero che si addentra in una foresta più fitta. Dopo una prima ora di camminata con una lieve pendenza in salita, il sentiero inizia a declinare dolcemente. La foresta qui è fitta e il giorno inizia a volgere al suo termine. La compagnia ancora non è giunta alla fattoria di Sukiskyn e si rende necessaria una marcia forzata che purtroppo 'affatica' Keruin, Seebo e inaspettatamente la possente Souane. Se non ci fossero stati i piccoli semi umani nella compagnia, probabilmente sarebbero giunti a destinazione comodamente e molto prima del tramonto. Invece giungono quando il sole è ormai tramontato. Il crepuscolo e il suo silenzio sono scesi sulla foresta, tutto è immobile tra gli alberi scuri. Il mondo intero sembra in pace. Forse troppo....
Improvvisamente il silenzio viene rotto. La brezza della sera trasporta l'eco di un urlo lontano e l'odore del legno bruciato. Davanti a se la compagnia scorge i bagliori di fiamme che si innalzano oltre gli alberi. I rumori si fanno più forti; le urla di uomini si mescolano a stridii gutturali di guerra e al clamore di una battaglia, mentre le fiamme si ergono sempre più alte, tingendo la foresta di un colore purpureo...
Gli avventurieri si affrettano con circospezione lungo il sentiero con un brutto presentimento e giungono in fine sulla sponda di un piccolo fiume dal corso molto rapido, attraversato da un ponte di legno che dà accesso al cancello di una fattoria fortificata. Gli edifici sono per la maggior parte intatti, ma si stanno incendiando per le fiamme che provengono da un granaio a sinistra del ponte.
In una radura vicino all'estremità opposta del granaio, sull'altra sponda del fiume, la compagnia vede le sagome di piccoli umanoidi, probabilmente goblin, che stanno assaltando la fattoria, mentre dalla loro destra, oltre il corpo centrale della fattoria, sentono provenire i nitriti di cavalli impazziti dal terrore.
La compagnia decide di muoversi verso il ponte di legno e al cancello della fattoria, quando dall'oscurità della foresta che ancora li circonda vengono sorpresi e attaccati da una squadriglia di goblin che li bersaglia con dei giavellotti.
Conner viene ferito gravemente ma Hurik, Voran e Souane - gli unici a non essere stati sorpresi dall'attacco - reagiscono prontamente gettandosi sui goblin. Il ranger ne trafigge uno impugnando Traldarian e la giovane barbara ne taglia a metà un altro con il suo spadone a due mani. Keruin si avvicina al piccolo hin e invocando il potere di Petra cura parte delle ferite del compagno che subito dopo si getta nella boscaglia per nascondersi agli occhi degli umanoidi. Lo scontro continua con i goblin che estraggono le loro asce da battaglia ed attaccano in corpo a corpo, ma la compagnia inizia ad avere la meglio su di loro. Hurik ne stende uno con un calcio mortale indirizzato al collo di uno dei goblin, Voran ne falcia un altro con un fendente di Traldarian e Souane stacca di netto una gamba ad un altro uccidendolo sul colpo. Seebo prova a colpirne uno con la sua balestra, ma senza successo, e lo stesso goblin viene poi ferito da Keruin con la sua mazza.

I Goblin Teschio di Lupo

D'un tratto però gli avventurieri notano che lungo il fiume alla loro destra stanno sopraggiungendo, uscendo dalla foresta, sette goblin a dorso di grossi lupi. I tre goblin sul sentiero continuano la loro schermaglia con gli avventurieri, evidentemente con l'intento di bloccarne l'avanzata in attesa dei rinforzi, ma senza provocare grosse ferite e venendo rapidamente eliminati. Un primo goblin cade a terra privo di vita per un letale calcio volante del monaco, ed un secondo umanoide da un affondo mortale al petto della spada del ranger che poi si muove fermandosi sull'imboccatura del ponte gridando ai compagni di ripiegare in quella che sarebbe stata una migliore posizione da difendere dall'attacco dei lupi. Tra il rumore della battaglia una voce umana proveniente dalla torre di legno sopra il cancello della fattoria giunge alle orecchie degli avventurieri "Attenti! Fate in fretta! Prima che vi taglino la strada!". Tutti gli avventurieri notano che il cancello inizia ad aprirsi e senza farselo ripetere un altra volta uno ad uno si affrettano ad attraversare il ponte di legno e oltrepassare il cancello, proprio mentre i goblin a dorso di lupo stanno arrivando su di loro. Quando tutti i compagni sono entrati notano che ad aprire loro il cancello e a richiuderlo alle loro spalle è stata una giovane donna. Forte è il rumore del tonfo dei giavellotti dei goblin che si piantano sul cancello di legno sollecitandoli a non indugiare. Il cortile interno alla fattoria è invaso dal fumo e le fiamme stanno rapidamente raggiungendo la torre di legno sopra il cancello. Oltre il granaio un gruppo di goblin vestiti di rosso è riuscito a penetrare la palizzata in più punti ormai consumata dal fuoco e con le armi in pugno si sta dirigendo velocemente incontro alla compagnia. Alcuni però cadono colpiti da delle frecce scagliate dall'edificio centrale mentre un uomo con indosso un'armatura di cuoio discende la scala a pioli appoggiata alla torre sopra il cancello che fa cenno agli avventurieri di seguirlo verso l'edificio centrale. Davanti alla porta dell'edificio i goblin si scontrano con gli avventurieri. Keruin e Seebo vengono gravemente feriti, ma in breve Voran, Souane e Hurik hanno la meglio sugli umanoidi che vengono anche bersagliati da delle frecce tirate dal piano superiore dell'edificio. L'uomo e la donna entrano nella casa di pietra e via via vengono seguiti da Conner, Seebo, Keruin e Hurik. Voran con in pugno in una mano Traldarian e nell'altra una spada corta, fronteggia e uccide due goblin mentre all'ultimo umanoide rimasto viene amputato un braccio all'altezza della spalla dallo spadone di Souane. Anche i due compagni rimasti fuori poi si affrettano ad entrare e la porta di legno viene richiusa e bloccata dall'interno.

Pyotr

Gli avventurieri vengono così accolti da un uomo traladariano sulla quarantina. Alto e dai capelli e barba rossi, vestito con un giaco di maglia su cui sopra indossa una tunica blu e con dei pantaloni grigi. Si presenta alla compagnia come Pyotr, il capo del clan della fattoria, scherzando nervosamente sulla “calda accoglienza” che i suoi ospiti hanno ricevuto. Presenta poi i due giovani che hanno aperto il cancello agli avventurieri poco prima: suo figlio Taras con la giovane moglie Alfana.

 

Taras è un giovane traladariano alto e anche lui come il padre con i capelli rossi e dei lunghi baffi. Indossa un cappello di pelliccia, una tunica rossa sopra un'armatura di cuoio e dei pantaloni arancioni, mentre la sua giovane moglie, dall'aspetto gentile, sensibile ed intelligente, ha dei lunghi capelli biondi fermati da una fascia di colore giallo, e indossa un lungo vestito grigio con un grembiule bianco ricamato a mano davanti.

Taras

Gli avventurieri si presentano come la compagnia assoldata da Stephan per condurre i cavalli da Sukiskyn a Rifflian, e scoprono che Stephan è il fratello di Pyotr e che in quel momento non si trova alla fattoria.

Pyotr cerca di spiegare la situazione agli avventurieri. Due clan di goblin stanno attaccando la fattoria: i Lama Rossa e i Teschio-di-Lupo che cavalcano i Worg. Era presente anche un terzo clan, le Vipere, ma questi goblin sono fuggiti dopo aver razziato i cavalli dai recinti e dopo aver ucciso due membri del clan: Novannes e Hakos. Purtroppo i goblin nel bosco sono così numerosi che risulta impensabile l'avventurarsi tra gli alberi prima dell'alba e questo è solo uno dei numerosi attacchi dei goblin che sono stati sferrati contro avamposti e fattorie umane nel corso delle ultime settimane. Si inizia così a discutere su come difendere quel che resta della fattoria. Quella probabilmente sarà una Lunga Notte. Mentre da fuori si odono chiaramente i rulli dei tamburi di guerra dei goblin...

Sukiskyn

Posted on 16 Gennaio 2024 in Articoli,Avventura 2,la cricca del dado maledetto by Marbon

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