18 – La Vecchia Babushka

GIORNO 15 FLAURMONT

Il tetro eco della battaglia risuonava ancora nella sala creata tra gli alberi di pietra, intrisa del tanfo acre del sangue goblin e della polvere smossa dalla furia degli scontri. Al centro, decapitato, giaceva il corpo del Re dei Goblin Teschio di Lupo, la cui effige macabra, ora separata dal busto, fissava un punto indefinito nel buio. Souane stringendo il suo spadone a due mani, la cui lama rifletteva fiocamente la luce tremolante della lanterna, esprimeva una selvaggia soddisfazione sul suo volto segnato dalla battaglia. Anche se non era stata lei ad infliggere quell'ultimo colpo mortale...
Voran si muoveva con cautela tra i cadaveri degli umanoidi, il suo sguardo in allerta scrutava ogni ombra, ogni anfratto della caverna, mentre Seebo e Conner erano chini sul corpo del re goblin spogliandolo dei suoi beni preziosi.
“Un altro re decapitato,” mormorò Souane, la voce roca. “Prima i Lama Rossa… poi le Vipere…”. “E ora il Re dei Teschio di Lupo.” aggiunse Voran.
Conner si raddrizzò, mostrando una manciata di oggetti ai compagni. “Guardate cosa ho trovato: un anello con un teschio di lupo, una pelliccia malconcia e questa cintura.”
Fu allora che udirono dei lamenti provenire dalla cella vicina. Keruin si fece avanti per primo. Dietro le sbarre, c'era la vecchia donna traladariana visitata il giorno prima da Seebo. Il volto sofferente rigato di lacrime e gli abiti logori testimoniavano una lunga prigionia.
“Vi prego… tiratemi fuori di qui!” supplicò la vecchia, la voce spezzata. “Questi… questi mostri mi hanno portata via dal mio villaggio.”
Keruin si avvicinò con fare gentile. "Non temete, buona donna," disse con voce calma. "Siamo qui per liberarvi."
L'anziana donna sollevò gli occhi, iniettati di paura. "Oh, grazie al Cielo," sussurrò con un filo di voce. "Che Petra vi benedica!"
“Chi siete, vecchia?” domandò Voran, mantenendo un tono cauto. Dopo tutto la Foresta Dymrak, ed in particolare quella Foresta Pietrificata, avevano già riservato loro brutte sorprese.
“Mi chiamo Babushka,” rispose lei, singhiozzando. “Vengo dal villaggio di Cherkass… è stato attaccato e distrutto dai goblin. Ci hanno fatto prigionieri… con me c'era anche una ragazza, Tatiana...”
Voran con uno sguardo indagatore ma non minaccioso continuò "E dove sono gli altri prigionieri?"
La vecchia tremò. "Dei goblin, con un collare di ferro al collo, sono venuti e li hanno portati via... li comandava un grosso goblin... lo chiamavano Vlack... dicevano che avrebbero portato i prigionieri alle vecchie rovine di Xitaqa," singhiozzò. "Dicevano che il vecchio Gambe Secche li avrebbe fatti parlare."

                          Conner e Babushka

“E quanto tempo fa li hanno portati via?” chiese Souane, impaziente.
“Settimane…” rispose Babushka, confusa. “Settimane che sono qui… non so più quanto tempo è passato.”
“Ricordate un certo Stephan di Sukyskin?” domandò Voran con un barlume di speranza negli occhi.
“Sì… Stephan… era qui anche lui,” confermò Babushka. “Poi… sono rimasta sola io. Dicevano che non mi avrebbero portata con loro… perché gli avrei fatto solo perdere tempo. Da quello che chiedevano sembrava che stessero cercando una grande mappa,” aggiunse Babushka, con un sussurro. “E portavano i prigionieri a Xitaqa… dove il vecchio Gambe Secche li avrebbe interrogati.”
Finalmente gli avventurieri erano riusciti a trovare una traccia, seppure debole, di Stephan.
Conner, con una sorprendente delicatezza, si inginocchiò accanto alla vecchia. "Non preoccupatevi," disse con voce inaspettatamente rassicurante. "Faremo del nostro meglio per aiutarvi."
La fragile vecchia fu condotta fuori dalla tetra prigione in cui era stata confinata e fatta accomodare all'ingresso del covo, mentre gli avventurieri si preparavano a finire di esplorare il covo dei Teschio di Lupo.
Giunsero così davanti ad un grosso tronco cavo di pietra sospeso sopra il lento fiume nero che circondava la fortezza dei goblin.
"Dovremo attraversare questo" constatò Souane, valutando la precarietà del passaggio.
"Sembra l'unico modo per proseguire" convenne Voran per poi iniziare ad arrampicarsi con cautela sulla superficie esterna del tronco di pietra seguito da Souane, Liziano e Conner. Senshu, Keruin e Seebo, meno inclini a simili acrobazie, invece decisero di avanzare all'interno della cavità.
Il silenzio del tunnel fu improvvisamente squarciato da un fragore sordo. Senshu, che precedeva gli altri all'interno aveva fatto scattare una trappola ed era precipitato nel vuoto.
"Senshu!" gridò Keruin, sporgendosi nel buco improvvisamente apertosi nel pavimento.
Le loro peggiori paure si materializzarono quando videro il giovane nano dibattersi nell'acqua gelida del ruscello sottostante. La sua pesante armatura lo trascinava inesorabilmente verso il fondo.
"È caduto in una botola!" esclamò Seebo, la cui voce sottile era carica di preoccupazione.
Sopra di loro, i compagni sentirono le grida e si affacciarono sul bordo del tronco di pietra sul quale si trovavano. Videro Senshu dibattersi nell'acqua scura e improvvisamente incresparsi in modo inquietante. Piranha! Centinaia di famelici pesci si avventarono sul nano guerriero che urlò di dolore mentre i loro denti aguzzi gli laceravano la carne.
"Mordono!" urlò , il terrore che gli straziava la voce. "Aiuto!"
L'orrore si dipinse sui volti dei compagni. Bisognava agire in fretta.
Voran, con un gesto rapido e parole arcane, invocò le forze della natura. Dalle profondità del ruscello emerse guizzando una focena argentea, i cui occhi intelligenti sembrarono comprendere immediatamente la situazione. L'animale marino si diresse rapidamente verso Senshu, cercando di tenerlo a galla.

                         Il Salvataggio di Senshu

Nel frattempo, Souane e Conner, con una decisione fulminea, si lanciarono giù dalla superficie del tronco di pietra. Con delle corde recuperate dalle loro bisacce, cercarono di raggiungere Senshu. Poi Souane si tuffò nell'acqua gelida per raggiungere il suo compagno in difficoltà.
La situazione era disperata. I piranha continuavano ad attaccare, e Senshu, indebolito e ferito, faticava a rimanere a galla. La focena combatteva con ferocia, ma i pesci erano troppi.
Finalmente, con uno sforzo congiunto, Souane e Conner riuscirono a tirare Senshu fuori dall'acqua, trascinandolo sulla sponda del fiume, la pelle segnata dai morsi dei piranha.
Ancora scossi dall'incidente, gli altri compagni che avevano nel frattempo attraversato il tronco cavo di pietra sopra il fiume, erano giunti in un'altra area del covo dei goblin. Ma un'altra minaccia li attendeva. Delle creature agili e feroci, simili a furetti ma con occhi iniettati di malvagità, sibilavano minacciosamente, mostrando denti aguzzi. Erano Furetti Crudeli.
Liziano, senza esitazione, recitò un incantesimo di Sonno, le parole arcane che risuonarono nell'aria. I furetti crollarono a terra, addormentati, ma uno rimase vigile, fissando con astio gli avventurieri.
Keruin si preparò, la sua mazza sacra stretta saldamente tra le mani, pronto a intervenire se la situazione fosse degenerata.
Mentre si preparavano ad affrontare il furetto rimasto, un ululato gutturale ruppe il silenzio. Da una porta che si apriva in quell'ambiente emersero tre figure umanoidi minacciose che brandivano delle spade. Erano i tre Thoul che Seebo aveva avuto modo di vedere il giorno prima durante la sua invisibile perlustrazione.
"I Thoul!" sibilò Voran, estraendo rapidamente la sua ascia. "State in guardia!". Lo gnomo li aveva avvisati che il loro tocco avrebbe potuto paralizzare.
Liziano fu il primo ad agire. Con un gesto teatrale e parole di potere, lanciò un incantesimo di Spruzzo Colorato. Un raggio di luce multicolore investì i thoul. Due di essi furono avvolti dallo spruzzo, i loro corpi scossi da spasmi involontari, si bloccarono accecati e storditi. Il terzo thoul, tuttavia, riuscì a schivare l'effetto dell'incantesimo.
Ma Conner, si mosse rapido e letale. Con un movimento acrobatico si spostò alle spalle del thoul illeso e il suo stocco guizzante come un lampo trafisse il cuore della creatura, che crollò al suolo con un gemito soffocato.
Souane, che intanto anche lei aveva raggiunto i compagni, si lanciò contro i thoul storditi con la furia di una tempesta, il suo spadone che roteava nell'aria, fendendo carne e ossa con brutale efficacia. Keruin, brandendo la sua mazza sacra, si unì alla mischia, la sua fede che gli infondeva forza e determinazione.
Il combattimento fu rapido. I thoul accecati e storditi non poterono opporre una resistenza significativa alla furia combinata degli avventurieri. In breve tempo, tutti e tre i thoul giacevano inermi al suolo.
"Finito," ansimò Souane, ripulendo la lama del suo spadone.
"Dobbiamo stare attenti," ammonì Voran. "Queste creature hanno una fastidiosa capacità di rigenerarsi."
"Non dopo che sono definitivamente morti" replicò Liziano con un tono sicuro.
Nonostante la stanchezza, il gruppo decise di perquisire la stanza, cercando eventuali indizi o oggetti utili. Tuttavia, la ricerca non diede risultati significativi. Avevano la sensazione che qualunque cosa ci fosse stato di interessante, era stato portato via di recente.
Mentre si preparavano a lasciare la stanza, Conner notò qualcosa di insolito all'ingresso di un grande albero cavo utilizzato per delimitare l'ambiente. Con la sua agilità e la sua esperienza di ladro, individuò una trappola ingegnosa: un grosso ramo di pietra, sospeso precariamente sopra l'ingresso, pronto a cadere al passaggio di chiunque.
"Attenti," avvertì Conner. "L'ingresso a questa cavità dell'albero è protetto da una trappola."
Con dita esperte, l'hin riuscì a disattivare il meccanismo, evitando un potenziale disastro.
All'interno della cavità trovarono una cassa di legno massiccio, chiusa da una robusta serratura.
"Sembra interessante," commentò Conner con un sorriso furbo facendosi avanti con i suoi grimaldelli. “Lasciate fare a me.” Dopo aver verificato l'assenza di trappole sulla cassa, l'halfling si mise al lavoro con i suoi grimaldelli. La serratura, sebbene resistente, non poté nulla contro la sua abilità. Con un leggero scatto, il meccanismo cedette e il ladro sollevò il pesante coperchio.
All'interno della cassa, i loro occhi si spalancarono alla vista del tesoro: un mucchio di monete d'oro scintillanti, cinque gemme di un taglio squisito e una faretra contenente cinque frecce dalla punta stranamente lucida.
"Oro!" esclamò Keruin, i suoi occhi che brillavano quasi quanto le monete.
"E queste frecce..." mormorò Liziano, prendendone una tra le dita. "Sono intrise di magia."
Dopo un rapido esame, il mago confermò la natura arcana delle frecce, sebbene non fosse in grado di identificarne immediatamente le proprietà specifiche.
La scoperta del tesoro risollevò il morale del gruppo, ma la loro missione principale rimaneva quella di trovare Stephan e scoprire di più sulle rovine di Xitaqa.
"Dobbiamo decidere cosa fare," disse Voran, il suo sguardo serio. "Possiamo andare a Sukyskin per informare il fratello di Stephan e portare in sicurezza la vecchia Babushka, oppure dirigerci verso Ryania per cercare informazioni su Xitaqa e su questi goblin dal collare di ferro".
Xitaqa. Nessuno di loro aveva mai sentito quel nome. Avrebbero dovuto decidere dove dirigersi per continuare a seguire le tracce di Stephan. Seppur debole ora una traccia però l'avevano...

Posted on 28 Aprile 2025 in Articoli,Avventura 2,la cricca del dado maledetto by Marbon

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