1 – La Scomparsa del Capitano Daru

8 KLARMONT

Era una tarda mattinata nel villaggio di Ryania. Il sole, alto nel cielo, faticava a penetrare la fitta chioma degli alberi della Foresta Dymrak, proiettando ombre danzanti sui viottoli polverosi. Tre figure si muovevano tra le case di legno, reduci da recenti peregrinazioni. Zoran, il ranger traladariano, aveva trascorso giorni nella foresta inseguendo prede selvatiche. Il suo volto burbero e solitario tradiva la sua natura schiva, ma un’ombra più profonda velava i suoi occhi verde smeraldo. Lirithion, l’elfo Vyalia, con i lunghi capelli argentei raccolti in una coda e gli occhi dello stesso riflesso lunare, tornava da un villaggio elfico vicino, dove aveva accompagnato il padre per scambi commerciali. La sua indole curiosa ed esploratrice era palpabile nel suo sguardo attento a ogni dettaglio. Karamoth, il druido traladariano, si sentiva sempre più a suo agio dopo i suoi pellegrinaggi contemplativi nella foresta, tra gli antichi alberi che sembravano sussurrargli segreti.
Un’aria tesa aleggiava nel villaggio, ben diversa dalla solita quiete di Ryania, protetta dalle rive del grande fiume Rugalov e dalla cintura verde della foresta. Una settimana prima, mentre i tre amici erano assenti, una banda di guerra goblin aveva osato attaccare il villaggio. L’assalto era stato respinto a fatica, e gli umanoidi erano stati ricacciati nelle profondità della foresta.
Zoran, Lirithion e Karamoth stavano per raggiungere l’Uva Spina, l’unica locanda del villaggio, un luogo familiare dove rifocillarsi e ascoltare le rare storie dei viandanti. Ma il loro proposito fu interrotto dall’avvicinarsi di una figura autorevole.
Sir Roderick, Lord della Guardia Forestale del Granduca Karameikos e sindaco di Ryania, un uomo di mezza età dal fisico ancora asciutto ma con pochi capelli grigi e un’aria affaticata, si fece incontro ai tre amici. Il peso delle sue parole era evidente nel tono della voce quando li salutò: “Salute, amici miei,” esclamò, cercando nei loro occhi un segno di attenzione. “Sarebbe una splendida giornata, se non fosse per le ombre che hanno colpito la nostra comunità.”
Dopo una breve pausa, Sir Roderick continuò il suo racconto, la sua preoccupazione tangibile. “Suppongo che abbiate sentito dell'incursione dei goblin, avvenuta appena una settimana fa. Questi umanoidi malvagi hanno attaccato il nostro villaggio senza pietà. Grazie al coraggio del nostro capitano della guardia forestale, siamo riusciti a radunare i nostri uomini migliori e respingere l’assalto. I goblin sono fuggiti tornando rapidamente alle loro tane sotterranee, ma non tutti sono stati così fortunati. Alcuni giacciono sepolti ai margini della foresta come monito del loro fallimento.”
Il tono dell’uomo si fece più cupo, un’espressione di disperazione increspò il suo volto. “Ma non è finita qui. Il nostro capitano ha guidato una pattuglia di dodici guerrieri oltre i confini del villaggio, alla ricerca del nascondiglio dei goblin. L’intenzione era quella di scovare il loro campo ed eliminarli una volta per tutte. Tuttavia, è trascorsa una settimana e nessuno di loro ha fatto ritorno… fino a ieri sera.”
Sir Roderick fece una pausa carica di tensione, poi riprese: “Un’unica guardia è tornata: confusa, esausta e stremata. Ma incredibilmente ancora illesa. Dopo essere stato curato, ha raccontato che la pattuglia ha individuato il campo dei goblin, situato a nord del Guado di Rodov, a circa un giorno di cammino da qui. Questo accampamento rappresenta una minaccia diretta per tutti noi.”  Concludendo il suo appello, il Lord della Guardia Forestale guardò i tre avventurieri con speranza. “Il nostro villaggio è piccolo, e i pochi guerrieri rimasti devono rimanere qui a difenderlo. Vi chiedo di aiutarci e di andare ad investigare. Scoprite cosa è accaduto al capitano e ai suoi uomini, e ponete fine a questa terribile minaccia. Pur avendo risorse limitate, siamo pronti a offrirvi tutto ciò che possiamo. La nostra comunità potrebbe dipendere dal vostro aiuto.”
Lirithion, preoccupato per la sua comunità, rispose senza esitazione: “io sono pronto a mettermi al servizio della comunità conti su di me.” Zoran, al sentire la parola goblin, sentì un’antica furia ribollire nel suo sangue. Il ricordo dei suoi genitori, vittime di una simile incursione anni prima, era una ferita mai rimarginata. Con voce roca, dichiarò: “Non li sopporto i goblin. Bestie irrispettose della natura!!!” La sua sete di vendetta era un fuoco che covava sotto la cenere della sua apparente freddezza.
Karamoth, più taciturno, annuì in segno di assenso, la sua attenzione già rivolta alle energie della foresta e ai pericoli che potevano celarsi tra gli alberi.
Sir Roderick annuì alle parole dell’elfo, poi volse lo sguardo verso i due traladariani in attesa di una risposta. “Allora? Posso contare sul vostro aiuto?” Zoran rispose con una foga che tradiva la sua impazienza: “Se si tratta di spaccare c… volevo dire rompere ossa ai goblin, potete sempre contare su di me… E nessuno deve essere lasciato in mano ai goblin!!!” Karamoth chiese con calma: “è possibile, Sir Roderick, parlare col sopravvissuto?”
Il volto stanco del Lord della Guardia Forestale si rilassò lievemente alla loro disponibilità. “Ottimo! Ryania è un villaggio piccolo e le nostre risorse scarse, ma la vita dei nostri uomini è importante e il vostro servigio non deve essere gratuito. Non saranno tantissime, lo so, ma posso offrirvi 20 Reali d'Oro ciascuno.” Rispondendo poi alla domanda del druido, aggiunse: “Non ho nessun problema a farvi incontrare la guardia sopravvissuta, ma l'ho interrogata io stesso questa mattina presto. Dubito che nelle sue condizioni possa aggiungere qualcosa di più di quanto non abbia già detto…”
Zoran insistette: “Vorrei poterla comunque osservare e se possibile vorrei vedere anche i suoi vestiti e gli oggetti che aveva con sé… Potrebbero darci qualche indizio e non possiamo lasciare nulla di intentato se vogliamo trovarli presto…” Il suo istinto di cacciatore gli suggeriva di non trascurare alcuna traccia.
Sir Roderick acconsentì: “Venite da me nel pomeriggio, vi farò incontrare la guardia. Nel frattempo organizzatevi per partire. Sarebbe auspicabile che domani mattina presto vi mettiate subito in marcia.”
Mentre Sir Roderick si allontanava, Lirithion espresse un dubbio: “Cosa ci state chiedendo esattamente? Un pattugliamento, un recupero, semplici informazioni? O dobbiamo sgominare l'avamposto goblin?”
Sir Roderick, si arrrestò chiarendo ulteriormente la loro missione: “Cercate e riportate a casa il Capitano Daru e la pattuglia. Se poi riuscite a sgominare anche i goblin che sono fuggiti, tanto meglio!”
Lirithion, con pragmatismo, propose: “Mi sembra tutto chiaro, nel pomeriggio cerchiamo di reperire più informazioni possibili dal superstite e domattina partiamo. Ha detto il numero di perdite o quanti sono stati portati via vivi dai goblin?”
Zoran, con il suo solito pessimismo, aggiunse: “Sir Roderick, mi permetta la franchezza, ma faremo del nostro meglio, sono passati giorni e le speranze di ritrovare la pattuglia viva sono scarse… Ma le posso assicurare che quei goblin la pagheranno cara. Faremo comunque del nostro meglio per riportare a casa i superstiti.”
Sir Roderick rispose con un tono grave: “Tutto quello che sono riuscito a fargli dire, ve lo ho riportato. Magari oggi pomeriggio, dopo aver riposato ancora un po’, ci dirà qualcosa di più. Riguardo alle possibilità di trovare la pattuglia, non mi illudo. Ma dobbiamo tentare.” Con un cenno del capo, il Lord della Guardia Forestale si congedò.
I tre amici si diressero verso l’Uva Spina per pranzare e discutere la situazione. Mentre gustavano uno stufato di carne e bevevano birra, Zoran ruppe il silenzio: “Dai ragazzi, dobbiamo ragionare un attimo… la situazione è bizzarra e sospetta. Il capitano è in gamba e aveva 12 soldati con sé… non era una preda facile per un gruppetto di goblin sbandati. E il fatto che il soldato sia rientrato in stato confusionale, ma senza nemmeno un graffio mi fa pensare che ci siano forze più pericolose dei goblin all'opera.”
Lirithion concordò: “L’ho detto anche prima che qualcosa non mi torna, facciamo bene ad investigare, ma dobbiamo essere prudenti, non vorrei ci imbattessimo in qualcosa più grande di noi.”
Karamoth, con la sua calma abituale, intervenne: “non esageriamo con le supposizioni: potrebbero portarci fuori strada e poi ci rimaniamo fregati. vorrei capire il territorio in cui vivono i goblin come è fatto: potrebbe essere quello un fattore che ha giocato a sfavore delle guardie. poi dietro goblin organizzati non si sa mai chi possa esserci.”
Zoran, impaziente di agire, propose: “Qualunque cosa sia, l'importante è essere discreti… Pochi nei dintorni possono gironzolare di nascosto nella foresta come facciamo noi… L'addestramento ci aiuterà.” Poi si rivolse a Lirithion: “Offri te giusto? Sono a corto di monete in questo periodo, ci voleva proprio questo incarico.”
L'elfo, dopo aver pranzato, decise di raccogliere informazioni in locanda. Si avvicinò a Iancu, un uomo sulla quarantina che trasportava i prodotti dei campi a Rugalov per la vendita intento a consumare anche lui il suo pasto, e gli chiese: “Buongiorno, ho sentito dell'attacco dei goblin della scorsa settimana, hanno causato danni ai campi? Il commercio ne ha risentito in qualche modo?”
Iancu rispose: “Buongiorno a te! Già! quelle schifose creature sono una grandissima seccatura! Ma danni ai campi non ne hanno fatti fortunatamente e che mi risulti non si sono spinti più a sud. La via per Rugalov dovrebbe essere libera. Forse non lo è quella a nord per andare a Thayrn. Ma non saprei.”
Lirithion lo rassicurò: “Presto sarà libera anche la strada a nord! Domattina presto partiremo per andare a recuperare il capitano e porre fine a questa minaccia.”
Iancu lo salutò con un cenno: “Ben detto giovane Lirithion! E salutami tuo padre quando lo vedi.”
Nel frattempo, Zoran si congedò dai compagni dando loro appuntamento nel pomeriggio alla Casa della Guardia Forestale e si recò all’emporio di Doriel. “Buongiorno Doriel, domani partiamo in missione alla ricerca di informazioni sul capitano ed il suo drappello, volevo dare un'occhiata all'attrezzatura e vedere se può essermi utile qualcosa per la foresta,” disse il ranger, dirigendosi verso la zona delle armi. “hai qualcosa di interessante da suggerirmi?”
Doriel, un anziano dal viso segnato dal tempo, rispose: “Nulla di particolare, figliolo. Cosa stavi cercando?”
Zoran chiese informazioni sui pugnali: “Mi interesserebbero un paio di quelli da lancio, puoi mostrarmeli e farmeli provare?”
Doriel acconsentì: “certo ragazzo. Eccoli qui.” I pugnali erano di una fattura media, ma ben bilanciati. Zoran ne lanciò alcuni, scegliendo i due migliori del lotto e pagando il dovuto. Poi, con aria perplessa, si rivolse all’uomo: “Doriel, tu che ne pensi della scomparsa del drappello del Capitano? Sono uomini in gamba quelli della Guardia Forestale… E pure l'attacco recente dei goblin mi dà da pensare… Tu che vivi qui da molto tempo ricordi fatti analoghi? Hai qualche consiglio? Hai notato qualcosa di strano di recente?”
Doriel, intascando le monete, rifletté un momento prima di rispondere: “Non saprei dirti… sembra strano anche a me che Mircea non sia ancora tornata. È una donna in gamba e gli uomini che sono con lei non sono da meno… Però la foresta nasconde tante insidie. E i goblin sono infidi. Ma non ho tanto altro da aggiungere. Quegli umanoidi pestiferi di tanto in tanto sono sempre scesi a valle intenti nelle loro razzie. Tu eri ancora ragazzino e forse non ricordi, ma quasi una decina di anni fa una grossa banda di goblin fu affrontata e ricacciata a nord da un gruppo di avventurieri che in quell'occasione rischiarono di mandare a fuoco una buona porzione della foresta usando qualche incantesimo… Palla di fuoco?… sì, mi pare che lo chiamavano così… In molti si arrabbiarono quella volta e motivo per cui oggi è meglio non usare più certi strumenti nella foresta se non si vuole infrangere la legge del Duca… e soprattutto nelle ire degli elfi e dei druidi…”
Zoran, ascoltando attentamente, rispose: “Grazie Doriel, farò tesoro del tuo consiglio, anche se io non sono particolarmente bravo con la magia e rispetto troppo la foresta per usare incantesimi così distruttivi… Ti saluto.” Con i nuovi pugnali stretti in mano, si diresse verso la Casa della Guardia Forestale.
Karamoth, nel frattempo, si era dedicato alla preparazione di incantesimi e alla ricerca di componenti magici. Si era allontanato dal villaggio in cerca di bacche, con l’intenzione di incantarle per renderle curative. Trovate le bacche necessarie, le aveva imbevute di energie naturali, rendendole capaci di lenire le ferite e ristorare le forze. Poi si era dedicato alla raccolta di altri ingredienti necessari per i suoi rituali.
Nel pomeriggio, i tre compagni si ritrovarono alla Casa della Guardia Forestale, un imponente edificio in legno a due piani che ospitava gli alloggi di Sir Roderick, le guardie e gli uffici amministrativi. Furono fatti accomodare in una saletta in attesa del Lord della Guardia Forestale.
Zoran ruppe il silenzio: “allora, fruttuosa la ricerca Lirithion, scoperto qualcosa? E le tue preziose bacche Karamoth?”
Lirithion rispose a voce bassa: “Non ho scoperto molto, posso solo aggiungere a quello che già sappiamo che i goblin appartengono al clan dei Lupi di Fiume, per questo vorrei fare domande specifiche alla guardia, magari il problema sono stati i lupi, dal nome immagino né abbiano con sé, e soprattutto dobbiamo capire dove hanno la tana, se sono collegati al clan principale o sono degli scappati di casa.” Poi si rivolse a Zoran: “Te finiti gli acquisti? Pronti per domani?”
Zoran gli mostrò i nuovi pugnali: “si, guarda che belli.” Poi aggiunse, con un’ombra di inquietudine nella voce: “Anch'io ho provato ad indagare un po' con Doriel, ma nemmeno lui sembrava particolarmente preoccupato dalla situazione del capitano… Io però non riesco a scrollarmi questa strana sensazione di dosso.”
Poco dopo, Sir Roderick raggiunse i tre amici. “Salute ragazzi! Seguitemi che vi porto dalla guardia.” Li condusse nel dormitorio, dove l’ultimo letto era occupato da un giovane dall’aria stanca e confusa. “Questo è Igor. Dopo aver pranzato ha riposato un po’. Si è svegliato da poco,” disse Sir Roderick, rivolgendosi poi al giovane allettato: “Come va ragazzo? Te la senti di parlare un po'? E di raccontarci di nuovo cosa è accaduto al Capitano?” Il giovane, Igor, guardò i tre avventurieri con incertezza, poi annuì al suo comandante.
Karamoth fu il primo a parlare: “dove avete trovato il covo dei goblin?”
Igor rispose con voce incerta: “Oltre il Guado di Rodov c'era il loro accampamento. Li abbiamo trovati, affrontati e sconfitti. Ma altri non erano lì e il Capitano voleva inseguirli. Ma alcuni di noi erano parecchio feriti e il Capitano ha lasciato me con loro. Eravamo tutti stanchi e deboli e il Capitano non tornava… Ho aspettato… E poi sono tornato.”
Lirithion incalzò: “Quindi hai lasciato dei compagni all'accampamento? Quanti sono rimasti là e quanti sono andati con il capitano? In che direzione è andato il capitano?”
Igor rispose con fatica: “sono tre. Gli altri sono andati con il Capitano. Hanno risalito il fiume.”
Lirithion continuò le sue domande: “Quanto sono gravi le ferite dei tre lasciati al campo? Cosa avete affrontato? Erano solo goblin? Facevano uso di qualche trucco o magia particolare?”
Zoran, con un tono più accusatorio, chiese: “E soprattutto, perché hai lasciato i tuoi compagni feriti per tornare al villaggio, contravvenendo ad un ordine del tuo capitano, e perché non sono tornati anche i tuoi compagni feriti che erano con te? Le ferite impedivano loro di muoversi?”
Igor si difese: “erano goblin della tribù Lupi di Fiume. Il Capitano non tornava e con i miei compagni abbiamo pensato che avvisare e chiedere aiuto era la cosa giusta da fare… Io ero il meno malconcio e per questo sono tornato io…”
Lirithion chiese quanto tempo avessero atteso: “Quanto avete aspettato il capitano prima di venire a chiedere aiuto? Per capire quanto potrebbe essersi allontanato dall'accampamento.” Poi si rivolse a Sir Roderick: “Cosa sappiamo di questa tribù? Dove hanno la loro tana? Nella direzione presa dal capitano o inseguiva altro? E soprattutto si chiamano così perché hanno lupi con sé i goblin?”
Igor rispose: “Tre giorni, credo…”
Sir Roderick fornì le informazioni richieste: “I Lupi di Fiume sono una tribù goblin che vive lungo le rive di un affluente del fiume Rugalov. Molto più a nord del Guado di Rodov. Da quello che ha raccontato Igor, il Capitano si è diretto verso sud risalendo il corso del fiume Tuman. Quindi in direzione opposta a quella delle tane dei Lupi di Fiume. E no… non si chiamano così perché hanno dei lupi con loro, ma perché sono soliti razziare lungo il fiume con le loro imbarcazioni. Comunque posso fornirvi una mappa della zona, così da avere più chiara l'area in cui vi dovrete muovere.”
Lirithion commentò: “Certo, una mappa sarà molto utile, quindi non hanno lupi ma sanno come navigare lungo il fiume, lo terrò a mente.” Zoran chiese a Sir Roderick: “è normale che si spingano così a sud? Igor, in che condizioni erano i tuoi compagni? Avete avvertito qualcosa o notato qualcosa di insolito mentre attendevate il capitano? Prenditi tutto il tempo che ti occorre per ricordare, anche il minimo indizio può esserci utile. Vogliamo salvare i tuoi compagni ed il Capitano, aiutaci! Concentrati!”
Sir Roderick rispose: “Quando sono in cerca di razziare, i posti più vicini siamo noi e alcuni villaggi elfici.” Igor aggiunse: “erano feriti, ma si stavano rimettendo… Cos'altro posso dirvi? Una cosa che abbiamo notato che il fiume Tuman era parecchio secco al guado. Troppo anche per questa stagione. Vi prego… Trovate il Capitano e i miei compagni.”
Lirithion pose le ultime domande: “Un ultima domanda Igor, sapresti dirci cosa ha spinto il capitano ad andare avanti? Semplici goblin fuggiaschi o qualche altra minaccia? Sir Roderick cosa ne pensa della secca al guado? Potrebbe significare qualcosa? L'avevate notata?”
Igor replicò: “Il Capitano voleva inseguire i goblin, credo…” Sir Roderick ammise: “Non saprei… Il Tuman proviene da una zona particolarmente abbondante d'acqua… è strano che sia così a secco… anche se siamo in estate.”
Zoran, sempre più sospettoso, incalzò: “Dovremo verificare le cause di questa secca anomala, ma la priorità rimane salvare il capitano e le guardie che erano con lei. Sir Roderick, ritiene il Capitano una persona avventata? Non mi sembra una sprovveduta, ma la conosco poco… Pensa possa essere caduta in una trappola? Usare un esca è comune per i goblin, ma un accampamento come esca mi sembra lontano dai loro schemi usuali… Anche se con i goblin non si può essere mai sicuri. Come era composto il drappello?”
Sir Roderick rispose: “Il Capitano Daru è un ottimo elemento. È esperto e conosce abbastanza la Foresta e i suoi pericoli. Che possa essere caduta in una trappola non è da escludere a questo punto. Sono molti giorni che è fuori ormai. Con lei si trovavano dodici uomini. E li aveva scelti ad uno ad uno.”
Zoran chiese un dettaglio cruciale: “Aveva qualche scout con se?” Sir Roderick replicò con orgoglio: “Il Capitano Daru è il miglior scout che Ryania possa avere…”
Karamoth, dopo aver ascoltato attentamente, sentenziò: “non ci resta che partire domattina presto e verificare con i nostri occhi. dobbiamo essere pronti a tutto!”
Lirithion concordò: “Concordo con karamoth, abbiamo abbastanza informazioni, alle prime luci dell'alba partiamo e recuperiamo il capitano e le sue guardie! Quando può ci fornisca la mappa che diceva prima Sir Roderick.”
Zoran, impaziente come sempre, propose: “Penso poi che sia meglio avviarci subito, abbiamo ancora qualche ora di luce e non possiamo perdere ulteriore tempo. Non so cosa ne pensino i miei amici, ma non rinvierei ancora a domani, il Capitano è ormai disperso da giorni.”
Karamoth, più prudente, suggerì: “direi di aspettare l'alba oramai. è più sicuro muoversi con la luce nella foresta.”
Lirithion si schierò con il druido: “La fretta fa prendere cattive decisioni, riposiamo a casa stanotte, ci aspettano chissà quante serate nella foresta, questa sfruttiamola bene e partiamo riposati, se proprio hai fretta di andare Zoran direi di anticipare la partenza a qualche ora prima del sorgere del sole.” Poi si rivolse a Sir Roderick: “Qui abbiamo finito Sir Roderick, se non ha altro da dirci o qualcosa su cui metterci in guardia direi che siamo pronti alla partenza domattina. Grazie del tuo aiuto Igor, torneremo col capitano e i tuoi compagni.”
Sir Roderick, ascoltando le loro ragioni, acconsentì: “Zoran, ascolta Lorithion. Per quanto si possa conoscere bene la foresta, il Dymrak è sempre pericoloso. E non vorrei perdere altri uomini. Partirete domani mattina prima dell'alba. Se viaggerete leggeri e spediti, arriverete al guado molto prima di notte. So che vi siete sempre aggirati per la foresta e sapete come muovervi,” continuò guardando soprattutto Karamoth, “ma fate qualche scorta in più di cibo. E tenete,” disse estraendo una pergamena e porgendola ai tre compagni, “questa è una mappa indicativa dell'area a nord di Ryania. Potrebbe tornarvi utile.”
Zoran, seppur contrariato, accettò la decisione: “va bene, partiremo domani… Io volevo solo andare a beccare quei goblin il prima possibile… Grazie comunque della mappa e dei buoni consigli.”
I tre compagni si congedarono da Sir Roderick e da Igor. Mancavano poche ore alla sera e l'ansia per la missione cresceva in ognuno di loro. Si ritirarono nelle proprie case, dandosi appuntamento all'alba del giorno seguente davanti alla porta nord del villaggio, pronti ad affrontare i pericoli della Foresta Dymrak e a svelare il mistero della scomparsa del Capitano Daru e della sua pattuglia. Karamoth, prima di coricarsi, si concentrò, richiamando alla mente gli incantesimi che gli sarebbero stati utili nel viaggio imminente, le energie della natura pronte a rispondere al suo volere.

Posted on 10 Aprile 2025 in Articoli,Avventura 1,la compagnia del tranello by Marbon

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