17 – La Caduta del Re

GIORNO 14 FLAURMONT

La tetra luce crepuscolare della foresta pietrificata avvolgeva gli avventurieri radunati all'ingresso del fortino goblin Teschio di Lupo. Le informazioni portate da Seebo avevano gettato un'ombra di seria preoccupazione sui loro volti. Oltre la porta bloccata, un nemico numeroso li attendeva: una ventina di goblin con il loro Re, quattro Worg, tre creature abominevoli chiamate Thoul, e un prigioniero: una vecchia donna traladariana nella quale Keruin riponeva la speranza di ottenere notizie su Stephan.
«Dobbiamo salvare quella vecchietta!» insistette Keruin, la voce roca di preoccupazione. «Potrebbe sapere qualcosa di Stephan!»
«Ma non possiamo affrontare tutti contemporaneamente,» ribatté Voran passandosi una mano sul mento, pensieroso. «Siamo pochi e le nostre risorse sono limitate. Affrontare tutti quei nemici…»
Liziano si fece avanti. «Dobbiamo usare l'astuzia. Non possiamo permetterci uno scontro frontale.»
Fu in quel momento che l'eco lontano di un urlo gutturale, un grido di guerra carico di eccitazione, giunse dalle profondità del covo.
«Ci stanno venendo a cercare,» osservò Voran, la sua mano si strinse sull'impugnatura della spada.
«Aspettiamoli qui,» propose Senshu, posizionandosi all'ingresso del covo dove si erano ritirati per decidere cosa fare. «Almeno questo ingresso stretto ci darà un vantaggio.»
«No,» ribatté Liziano, scuotendo la testa. «Dobbiamo sfruttare l'elemento sorpresa. Seebo, parlavi del… Trucco della corda
Seebo annuì. «Si potremmo usare quell'incantesimo per creare uno spazio extra-dimensionale temporaneo. Possiamo entrarci e… sparire.»
«Sparire dove?» chiese Conner curioso, il suo sguardo che saettava tra i compagni.
«Qui,» rispose Seebo, indicando un punto imprecisato nell'aria. «È uno spazio a parte. Nessuno all'esterno può vederci o trovarci, a meno che non posseggano particolari incantesimi di individuazione.»
«Potremmo usarlo per riorganizzarci,» suggerì Keruin. «Riposare, curare le ferite…»
«E studiare una strategia,» completò Liziano.
«Ma quanto dura questo… trucco?» chiese Voran
«La durata dipende dalla forza dell'incantatore,» spiegò Seebo. «Per me… alcune ore.»
«Ore preziose,» commentò Voran. «Potrebbe darci il tempo di capire come muoverci.»


Mentre Seebo iniziava a preparare l'incantesimo, mormorando parole arcane e tracciando segni nell'aria con le dita mentre stendeva davanti a se a mezz'aria una corda di canapa, il gruppo si ritirò leggermente. Una sottile increspatura apparve nell'aria, espandendosi fino a formare un varco indistinto, come un miraggio tremolante in cima alla corda che ora si stendeva diritta senza un apparente sostegno.
«Saliamo ed entriamo,» sussurrò Seebo. Uno alla volta, gli avventurieri si arrampicarono su per la corda velocemente e attraversarono la soglia invisibile, scomparendo alla vista. L'ultimo a entrare fu lo stesso gnomo, e con un ultimo gesto tirò su la corda e il varco si richiuse, lasciando l'area vicino all'ingresso del covo apparentemente vuota.
All'interno dello spazio creato dalla magia, una piccola area illuminata da una luce soffusa, il gruppo si guardò intorno. Non c'era nulla, solo spazio vuoto.
«Possiamo riposare qui dentro?» chiese Souane, lasciando cadere il suo pesante spadone con un sospiro di sollievo.
«Sì,» rispose Seebo. «E possiamo anche mangiare.» aggiunse sghignazzando conoscendo la voracità dei compagni. Mentre Keruin iniziava a curare le ferite di Senshu e Souane con preghiere sussurrate a Petra e un tocco leggero, Liziano si rivolse a Seebo. «Parlami della prigione dove si trova la vecchia. Dov'è esattamente? Ci sono altre vie d'accesso?»
Seebo descrisse la posizione della prigione, un ambiente separato dal salone principale, con un unico ingresso sorvegliato da sette goblin. Non sembrava esserci un altro modo per raggiungerla senza passare attraverso il cuore del covo.
«Sette goblin,» rifletté Voran. «Potremmo affrontarli di sorpresa… se riusciamo ad avvicinarci senza farci scoprire.»
«E i Thoul?» chiese Conner con un tono di voce che tradiva la sua apprensione. «Dobbiamo tenerli in considerazione. Se si unissero allo scontro…»
«Dobbiamo evitare uno scontro diretto con i Thoul a tutti i costi,» affermò Liziano con decisione. «La loro capacità di paralisi li rende troppo pericolosi in un combattimento ravvicinato.»
Durante le ore trascorse in quello spazio magico sicuro, le ferite vennero curate e il cibo consumato in silenzio, mentre spiavano non visti l'esterno. Uno sciame di goblin armati era uscito dal covo, attraversando il ponte di pietra, per seguire il sentiero da cui loro erano giunti, per fare ritorno dopo poco più di mezz'ora. Forse erano usciti per cercare gli avventurieri e non avendoli trovati avevano fatto ritorno.

15 FLAURMONT

Riposarono e attesero l'alba del giorno seguente. Con il sorgere del sole, l'incantesimo svanì e si dissolse. Gli avventurieri si ritrovarono nuovamente nella penombra della foresta pietrificata, nelle immediate vicinanze dell'entrata del covo. Le guardie goblin che avevano visto il giorno precedente non c'erano più, sostituite da due nuove sentinelle dall'aspetto altrettanto sgraziato.
Senza esitazione, il gruppo sfruttò un momento in cui i goblin non guardavano nella loro direzione, riuscendo a prenderli di sorpresa. Voran, agile come un gatto, aveva scagliato la sua ascia, che aveva roteato nell'aria colpendo una delle guardie con un tonfo sordo. Conner, il piccolo halfling, aveva fatto saettare un dardo dalla sua balestra, che si andò a conficcare nel petto dell'altro goblin, che aveva emesso un gemito strozzato prima di accasciarsi al suolo e rotolare nelle acque scure del fiume. Le due guardie erano state eliminate con rapidità e senza fare rumore.
Voran aveva recuperato la sua fidata ascia, mentre Conner si avventurava silenzioso all'interno del covo e il resto del gruppo cauto si avvicinava per raggiungere i due compagni. L'halfling si trovò nell'ingresso dove quattro goblin stavano giocando a carte attorno ad un grande tavolo.
Uno dei goblin alzò lo sguardo, sorpreso di vedere un intruso comparire dal nulla. Prima che potesse dare l’allarme, Conner scagliò un dardo della sua balestra. Il piccolo dardo sibilò nell’aria e si conficcò nel tavolo, a pochi centimetri dalla mano del goblin e sparpagliando le carte. Questa volta l'hin aveva mancato il bersaglio.
Il silenzio si ruppe. I goblin balzarono in piedi, strillando incomprensibili improperi, afferrando le loro armi e dando l'allarme. L'effetto sorpresa era perso.
Il combattimento divampò furioso. Conner lasciò cadere la balestra e impugnò rapidamente il suo stocco. Voran si fece avanti con l’ascia sguainata. Keruin invocò la Benedizione di Petra, una luce dorata che avvolse i suoi compagni.
I goblin si avventarono sui due intrusi. Uno di essi, armato di un’ascia arrugginita, si scagliò su Conner. L’halfling guizzò di lato, evitando il colpo, e trafisse l'umanoide con il suo stocco. Voran caricò un altro goblin, abbattendolo con un fendente poderoso della sua ascia. Keruin si fece avanti, il suo scudo di ferro pronto a parare ogni attacco.
Da una porta più interna, un goblin più grosso degli altri, armato di un'ascia rozza e di uno scudo, si era affacciato, i suoi occhietti rossi che saettavano scrutando gli intrusi. Nella confusione della mischia giunsero alle orecchie degli avventurieri le voci stridule di numerosi goblin che stavano sopraggiungendo.
“Ne arrivano altri!” gridò Voran, parando un colpo con la sua ascia.
Il suono di passi veloci si fece più intenso. Dalla porta opposta irruppero altri goblin, armati di asce. Liziano reagì prontamente, lanciando prima un incantesimo di Invisibilità su sé stesso e, scivolando nell’ombra, lanciò subito dopo un incantesimo di Velocità sui compagni. La situazione era critica. Quasi una ventina di goblin li stavano assaltando.
In quel momento, Senshu si fece largo tra i suoi compagni e si lanciò nella mischia con la sua ascia nanica. Con fendenti ampi e potenti, abbatté due goblin in rapida successione. “Resistete!” tuonò Souane, facendo roteare il suo spadone. La lama massiccia colpì un goblin, scaraventandolo contro il muro.
Il combattimento continuò con ferocia. I goblin, pur piccoli e apparentemente deboli, erano tenaci e combattevano con determinazione. Keruin, oltre a difendersi con il suo scudo, e aver invocato la benedizione di Petra, non lesinava incantesimi di cura ai suoi compagni feriti.
E in mezzo ai goblin, con un'andatura arrogante, era comparso un goblin più imponente, adornato con pelli di lupo più pregiate e brandendo un'ascia: era il Re dei Teschio di Lupo. I suoi occhi si erano immediatamente posati su Souane, la barbara traladariana, la cui possente figura dominava il gruppo degli avventurieri. Con un ringhio gutturale, il re goblin si era scagliato contro di lei riuscendola a colpire furtivamente mentre era impegnata a difendersi da un altro umanoide.
Souane, reagendo a quel colpo tremendo ed infame roteò come la furia di una tempesta il suo possente spadone a due mani fendendo l'aria e abbattendo i goblin che osavano avvicinarsi. La sua forza bruta era inarrestabile, e i colpi del suo spadone lasciavano dietro di sé scie di sangue e corpi mutilati. Il re goblin, pur combattendo con ferocia, si trovò ben presto in difficoltà contro la furia della barbara.
Voran si mosse tra i combattenti per dare manforte alla compagna. Il suo stocco magico e la spada corta d'argento saettavano rapidi e letali. Ogni colpo trovava un punto vulnerabile, e i goblin cadevano sotto i suoi attacchi precisi e silenziosi. In quel momento, Seebo, che si era mantenuto in disparte, concentrò la sua energia magica. “Palla di fuoco!” esclamò lo gnomo, e una sfera incandescente saettò dalle sue piccole mani che attraversò la stanza diretta alle spalle del gruppo di goblin che si stava stringendo attorno ai suoi compagni.
L’esplosione illuminò l'area con una luce accecante. Le fiamme si propagarono, avvolgendo i goblin e i worg in un inferno di calore. Urla e guaiti strazianti riempirono l’aria. Ma il Re dei Goblin non era stato investito dall'incantesimo dello gnomo e rimaneva una seria minaccia per la barbara se fosse riuscito a sferrare un altro attacco.
Keruin tornò ad invocare il potere della sua dea e un gruppetto di umanoidi pronti ad attaccare furono investiti da un Suono Dirompente che li stordì. E questo bastò a Conner, nonostante la sua piccola statura, ma grazie all'incantesimo di Velocità che aveva lanciato Liziano, a dimostrarsi un combattente coraggioso ed astuto, e a far girare la ruota della sorte dalla loro parte. Si mosse con agilità tra le gambe dei nemici, e rapido riuscì a raggiungere alle spalle il Re dei Goblin sferrando un colpo mortale alla schiena trafiggendolo da parte a parte. Sul volto del Re Goblin, Souane poté vedere dipinto dello stupore prima che crollasse a terra privo di vita e mostrando in fine la sagoma del piccolo hin con ancora la sua piccola lama insanguinata tra le mani.

Il caos dilagò tra le fila dei goblin e la loro resistenza crollò. Senshu, Voran e Souane continuarono a mulinare le loro armi mietendo le ultime vittime tra gli umanoidi. Quando l'ultimo gemito goblin si era spento nel silenzio, i sopravvissuti si erano guardati intorno, i corpi dei nemici sparsi ovunque. La battaglia era stata dura, ma avevano prevalso. Il corpo del re goblin giaceva in un lago di sangue, circondato dai cadaveri dei suoi seguaci.
Dopo un momento di pausa per riprendere fiato, il gruppo si guardò attorno e poi si strinse attorno al piccolo Conner complimentandosi con lui per aver ucciso il Re dei Teschio di Lupo.
Senza perdere tempo, avevano iniziato a saccheggiare i corpi dei goblin caduti. Tra le rozze vesti e le armi di fortuna, avevano trovato qualche moneta, qualche piccolo oggetto di scarso valore. Sul corpo del re goblin, tuttavia, avevano rinvenuto alcuni oggetti più interessanti: un'armatura di cuoio borchiato di fattura sorprendentemente buona, uno scudo metallico decorato con rozzi simboli goblinoidi e un medaglione di metallo scuro a forma di testa di lupo.
Seebo fece ricorso nuovamente alla sua magia e i suoi occhi furono in grado di vedere tutto ciò che era magico. E quegli oggetti erano incantati. Mentre esaminavano il bottino, un'ombra di preoccupazione era apparsa sul volto di Voran. "Alcuni goblin sono scappati," aveva detto, la voce tesa. "Non sappiamo quanti, né dove siano andati." Souane aveva stretto il suo spadone, lo sguardo torvo. "Non importa. Li troveremo." Liziano, la cui mente già analizzava le implicazioni della battaglia appena conclusa, aveva aggiunto: "E non dimentichiamoci della prigioniera. Dobbiamo trovarla." Keruin aveva annuito, la sua mano poggiata sul simbolo sacro di Petra che portava al collo. "E scoprire cosa sa."

Posted on 7 Aprile 2025 in Articoli,Avventura 2,la cricca del dado maledetto by Marbon

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