4 – Kelvin
GIORNO 28 VATERMONT
Il giorno dopo, il gruppo di avventurieri decide di andare in giro per Eveskyr e fare acquisti per integrare il proprio equipaggiamento. L'intera città è un ribollire di attività e festa per la partenza della carovana dell'indomani. La compagnia viene raggiunta da uno gnomo inviato da Shalla Dwaleftesh per illustrare loro quale sarà la carrozza su cui viaggeranno e sulle modalità di viaggio. Molte carrozze escono dall'Ascensore, il grande montacarichi che mette in collegamento la città Sotterranea con la città Alta, e mano mano durante il giorno la Grande Carovana degli Gnomi si va componendo. Le carrozze sono trainate da quattro muli ciascuna, e la maggior parte sono carrozze chiuse. Quelle destinate alle merci sono prive di finestre e fornite solo di una grossa porta posteriore, mentre quelle destinate al trasporto delle persone sono fornite di finestre lungo i lati. Ogni carrozza e condotta da due gnomi cocchieri e tutte sono molto colorate con tinte vivaci. A fine giornata fa loro visita nell'abitazione a loro assegnata, Turm Torwyr che li saluta e li ringrazia ancora per il servizio reso ad Eveskyr, ricordando loro di presentarsi l'indomani mattina presto alla carrozza loro assegnata per la partenza.
GIORNO 1 THAUMONT
Prima che sorga il sole, la compagnia si presenta alla sua carrozza, dove due gnomi che saranno i conduttori li attendono per farli sistemare all'interno. Durante il viaggio la loro carrozza seguirà quella di dama Shalla che poco dopo di loro giunge anch'ella a prendere il suo posto. Poche ore più tardi, dopo essersi sistemati e aver legato il loro mulo sul retro della carrozza, il sole è sorto e la carovana inizia a muoversi attraversando brevemente la grande via della città che porta fuori dalle mura. Nonostante l'ora presta tante le persone lungo la via a festeggiare e salutare la partenza della carovana, con lanci di coriandoli accompagnati da piccoli boati prodotti con gli strani marchingegni gnomici. Circa una quarantina di carrozze sfilano una dietro l'altra scortate a intervalli regolari da una trentina di nani in tenuta da guerra, e cosa che colpisce gli avventurieri sono quelle che sembrano essere grosse balestre agganciate ad un seggiolino con un meccanismo a pedali su una piattaforma girevole, poste sora il tetto di alcune delle carrozze. La prima parte del viaggio è piuttosto lenta e tortuosa attraverso alcuni canyon che solcano le colline del Regno di Altaforgia, per poi distendersi mano mano verso sud su dolci pendii di colline boscose ed in fine giungere verso sera al villaggio di Dwallar nei pressi delle rive del Fiume Shutturga. Dwallar è un villaggio di gnomi , con una buona presenza di nani e qualche umano, che conta circa un migliaio di abitanti. Ma non hanno tempo per visitarla se non per decidere in quale taverna ritirarsi per bere qualcosa dopo la lunga giornata di viaggio. Decidono così di recarsi alla taverna del Boccale di Ferro dove tra una bevuta ed un'altra vengono a sapere che nei pressi della Collina è stata avvistata la presenza di alcuni non morti. Cosa questa che li sorprende un poco vista la loro ispezione di qualche giorno prima che aveva messo in evidenza solo la presenza di goblinoidi...
GIORNO 2 THAUMONT
L'indomani mattina molto presto inizia il traghettamento della carovana attraverso il Fiume Shutturga. Al gruppo di avventurieri viene assegnata la seconda attraversata. Nell'attesa vengono invitati a bere un thé da dama Shalla. Gli avventurieri accettano però un po' irrequieti, pensando ancora che dietro alla figura di Maestro Dorjin possa nascondersi la zia di Narzy e del Re. La nobilgnoma li riceve con il suo solito garbo gentile e presenta loro una giovane gnoma; sua figlia Dalla sacerdotessa di Garald al suo primo viaggio con la Grande Carovana degli Gnomi. Inoltre la nobilgnoma menziona la presenza di Delsh Skenresh, capo del clan Skenresh, quale rappresentante dei clan, e di Karto Torwyr anche lui al suo primo incarico come comandante della guardie naniche di scorta alla carovana. Dopo le presentazioni, dama Shalla consegna loro un libro: Traladara Conquistata di Bela Kopul, come regalo da parte del bardo Lassa.
Questo Libro raccoglie una serie di racconti, trascritti dall'autore, di eventi vissuti da uomini e donne traladariani sopravvissuti all''invasione Thyatiana del 900 DI delle terre di Traladara. A questi si aggiungono anche molti racconti tramandati oralmente dai padri e dai nonni degli intervistati riguardanti tali eventi. Un regalo che la dama spera sia apprezzato, non conoscendo però la motivazione di quel gesto da parte dello gnomo bardo. Durante la conversazione, gli avventurieri esprimono il loro dispiacere per quanto accaduto all'interno della famiglia reale gnomica, e così dama Shalla racconta loro che Narzy era figlio di Nardo, fratello di Re Dorfin e della stessa Shalla, e di una strega gnoma di nome Tazzy. Nardo morì insieme a Re Dorfin dieci anni prima nel viaggio della Carovana diretta a Specularum, e la madre di Narzy che non era mai stata ben vista dalla famiglia reale poco meno di un anno dopo la morte del marito, fuggì e non se ne seppe più nulla.
Narzy era ormai grande ma era sempre stato uno gnomo irrequieto e problematico, come la madre. Forse lei aveva trasmesso i rudimenti della necromanzia al figlio... Anche se Narzy e il cugino Dorfus diventato Re, non erano mai stati particolarmente legati come lo erano invece stati i loro padri, quest'ultimo aveva sempre cercato di sostenerlo o coprirlo in qualche modo davanti all'intera comunità. Fintanto che si è potuto...
Prima di congedarsi dama Shalla, dopo aver constatato una certa ignoranza da parte degli avventurieri sulla città alla quale si stanno dirigendo, fa presente alla compagnia che quando arriveranno a Kelvin, non si troveranno più nelle terre selvagge o in una comunità di semi-umani, ma in una grande città umana soggetta alle rigide regole del Granduca. E che il Barone Kelvin le fa applicare in modo rigido. Con particolare attenzione all'assoluto divieto di lanciare incantesimi arcani all'interno delle mura cittadine.
Giunge il momento per loro di attraversare il Fiume Shutturga che in questo punto ha una larghezza di circa i 2 km. Il traghetto è un'enorme chiatta larga 12 metri e lunga 48, spinta dalla tecnologia gnomica: la combinazione di grandi ruote a pale immerse mosse da quello che Conner riesce a vedere sgattaiolando nella bassa stiva della chiatta e che Seebo spiega poi essere due golem, e due grandi alberi a vela quadrata. Il traghetto è in grado di trasportare per ogni traversata 8 carrozze a pieno carico, 16 muli e 100 persone. La traversata dura circa un'ora e a fine giornata tutta la carovana ha attraversato il grande fiume e si è sistemato nel recinto dell'Ostello degli Gnomi per trascorrere la notte.

Il grande traghetto degli gnomi
Durante il giorno però Souane ha la sensazione che il loro gruppo sia osservato in modo particolare da un nano che fa da scorta ai carri di un mercante di Altaforgia. Conner cerca quindi di indagare non visto, scoprendo così che il nano si chiama Turnolf e che qualche volta loro stessi lo hanno anche visto in giro per le taverne di Eveskyr. E che assieme ad un umano traladariano di nome Boris fanno da scorta alle carrozze di Catrina Torenescu. La donna però non sembra essere presente, mentre è presente suo marito Dmitri Stanov.
La sera all'Ostello degli Gnomi, sempre Conner avvicina le due scorte che sono già intente a bere in compagnia di altri ma nulla riesce a scoprire di più sul conto del nano anche se la bevuta pagata gli fa ottenere l'approvazione della combriccola. Sempre nella locanda, vengono a sapere da un mercante di Penhaligon che si è aggregato alla Carovana degli Gnomi diretto anche lui a Specularum, che al Forte di Guido sta aumentando l'attenzione nei confronti della Collina, che proprio si trova difronte a questa dall'altra parte del fiume Shutturga. Interpellato in merito dagli avventurieri il mercante di nome Vladimir Vetranov aggiunge che al Forte di Guido sono sempre più frequenti gli avvistamenti di goblinoidi sull'altra sponda del fiume e che tale situazione sembra inquietare il castellano che secondo le voci che lì circolano ritiene di non avere sufficienti forze per controllare ed eventualmente contrastare un forte aumento della popolazione umanoide nella zona. Il mercante non conferma la presenza di avvistamenti di non morti, come invece gli avventurieri hanno avuto modo di sentire al villaggio di Dwallar.
GIORNO 3 THAUMONT
La mattina la carovana parte di buon'ora. Il viaggio scorre veloce e molto più comodo sulla Strada del Duca. Una strada lastricata, figlia dell'impegno del Granduca Stefano III Karameikos ad unificare il paese, che consente alla carovana di viaggiare su una doppia fila. Il gruppo di avventurieri cerca ancora di capire se Turnolf il nano li sta tenendo d'occhio, ma i loro sforzi non portano ad alcun risultato. La giornata trascorre senza intoppi e a sera giungono alla imponente città fortificata di Kelvin. La città sorge sulla confluenza dei fiumi Volaga e Shutturga e le sue mura di cinta in pietra sono alte circa 20 metri interrotte regolarmente da possenti torri circolari. La Strada del Duca proveniente da nord passa davanti all'ingresso della città per poi proseguire sul Ponte in Pietra di Kelvin che attraversa prima il Shutturga e poi il Fiume Ventoso per dirigersi a sud in direzione della capitale del Granducato: Specularum.

L'Annuale Carovana degli Gnomi a Kelvin
Ma la Carovana continua a costeggiare le mura della città dirigendosi verso est ed arrivare all'altro ingresso della città. Qui un portone che si apre in una alta palizzata di legno permette l'accesso nel grosso Campo Carovaniero dove le carrozze vengono disposte ordinatamente su indicazione dei soldati della città. Una volta sistemate le carrozze, essendo le porte della città già chiuse per l'ora tarda, la compagnia decide di uscire dalla città e di recarsi al villaggio dei pescatori nei pressi del ponte di pietra davanti all'altro ingresso della città, in cerca di una taverna o locanda dove mangiare e bere. Qui trovano ed entrano alla locanda Il Ponte, anche se Voran ha intravisto aggirarsi nei dintorni Turnolf il nano. Si rifocillano a basso costo. Il servizio non è dei migliori anche se da bere e da mangiare non sono pessimi. Parlando con il locandiere, tra una battutaccia allusiva ed un altra rivolta a Souane, e sentendo le chiacchiere di qualche altro avventore, vengono a sapere che il Barone Kelvin sembrerebbe intenzionato ad assoldare uomini da inviare al Forte di Guido per aiutare il castellano a contenere e risolvere la situazione del forte aumento della presenza umanoide nella zona anche se il Forte si trova fuori dai confini e dalla giurisdizione della baronia di Kelvin, in quanto dipendente direttamente dal Granduca. Vengono inoltre a sapere che la sera successiva, il Barone ospiterà la delegazione reale degli gnomi con una festa al castello in loro onore. E nella mente degli avventurieri, mentre si accingono a tornare alla loro carrozza per trascorrere la notte, si delinea l'idea di farsi invitare alla festa del Barone aggregandosi alla delegazione di dama Shalla...
GIORNO 4 THAUMONT
Al loro risveglio, il Campo Carovaniero è già un fermento di attività. Le carrozze vengono aperte e le merci e gli articoli trasportati fino a Kelvin messi in mostra e in vendita per i mercanti e gli abitanti della città. Dopo un po' di attesa vengono ricevuti dalla nobil gnoma Shalla Dwaleftesh e la compagnia di avventurieri chiede velatamente di aggiungersi alla 'delegazione reale' per la cena di gala del Barone Kelvin. La risposta è un ovvio e scontato: “Non si può”. Colgono l'occasione per chiedere notizie su Caterina Torenescu, la mercante che vive ad Altaforgia e che è presente con le sue carrozze nella carovana. Dama Shalla rivela loro che appartiene ad una famosa e potente famiglia di mercanti traladariani che opera in tutto il Granducato, e anche oltre. Nessuna informazione che possa sostenere un sospetto o un'ipotesi sul perché Turnolf il nano, che fa da scorta ai carri della mercante traladariana, li abbia apparentemente più di una volta 'attenzionati'. Prima di congedarli Shalla rivolge loro un consiglio : “Non cercate di vedere più marcio di quello che in realtà c'è”.

Ritratto di Kelvin di Utcho Sarcovich
Così il gruppo decide di andare a cercare Kalanos, il mercante che dovrà trasportarli per un tratto sul Volaga per in fine giungere a Sukiskyn. Si recano quindi al molo sul fiume Volaga dove chiedendo ai pescatori in giro vengono a sapere che il mercante alloggia in città alla locanda della Carovana Allegra. Ritornano quindi in città, i soldati alle porte controllano con discrezione, ma il numero di uomini di guardia è numeroso un po' ovunque e tanta è la gente che entra proveniente dalle campagne circostanti per ammirare gli articoli di fattura nanica e gnomica. Facendosi largo tra la gente che mano mano aumenta con il passare delle ore, giungono alla Carovana Allegra, mentre il piccolo Conner li saluta brevemente per andare a sbrigare delle sue faccende personali. La compagnia di avventurieri viene ricevuta da un locandiere hin che prepara loro una buona colazione e confermando che Kalanos il mercante si trova negli alloggi delle locanda. Attendono così che l'uomo faccia la sua comparsa nella sala comune per presentarglisi come gli avventurieri che sono stati ingaggiati da Stephan di Sukiskyn. Kalanos è un uomo basso sulla quarantina, senza ancora alcuna striatura di bianco sulla sua chioma nera abbigliato con una semplice tunica pesante di color marrone, e due grossi bracciali d'oro indossati ai polsi. Viene confermato l'appuntamento per il 7 Thaumont, Kalanos sta terminando i preparativi per allestire l'imbarcazione che salperà dal molo sul Volaga, e riferisce loro che ci vorranno due giorni di navigazione per giungere al Traghetto di Misha dove lui li sbarcherà per poi proseguire lungo il corso del fiume e loro potranno poi prendere la strada commerciale che verso sud li condurrà a Sukiskyn.
Conner, non molto lontano dalla Carovana Allegra, chiedendo in giro, giunge davanti all'ingresso di un'altra locanda : il Boccale Fortunato. Una volta entrato si trova in un ambiente pieno dei fumi della notte appena trascorsa. Qualcuno ancora dorme su un tavolo reduce da una forte sbronza, e un tavolo ospita alcuni uomini intenti in silenzio a mangiare dalle facce non troppo raccomandabili. Incontro a Conner giunge un'uomo, probabilmente l'oste, che chiede al piccolo halfling cosa vuole, e Conner risponde che sta cercando “Uno”. L'oste lo squadra dall'alto verso il basso per diversi lunghi istanti, e poi gli chiede chi lo manda. L'hin senza scomporsi troppo risponde che lo manda Pillo. L'uomo fa accomodare Conner ad un tavolo, gli porta un bicchiere di liquore molto forte e dopo averlo esortato a bere, gli dice di attendere. E così l'halfling fa, comprendendo velocemente le regole di quel posto. Dopo circa un quarto d'ora si presenta al tavolo di Conner un halfling. Senza troppi convenevoli “Uno”, un halfling maturo dal volto sciatto e quasi inespressivo, chiede a Conner cosa vuole, e questo gli consegna il piccolo pacchetto che gli era stato dato ad Eveskyr da Pillo. “Uno” lo prende , si alza dal tavolo dicendo a Conner di attenderlo lì, per poi sparire nel retro della sala comune della locanda. Altri lunghi momenti di attesa per il giovane halfling che non può che rimanere lì sperando di ricevere la ricompensa che gli era stata promessa da Pillo. E questa, fortunatamente, arriva. Poco dopo “Uno” ritorna gettando sul tavolo un sacchetto pieno di monete e congedando il giovane Conner lo invita a salutare Pillo quando lo rivede. Conner preso il sacchetto, e saggiamente non mettendosi a contare le monete che erano al suo interno, si allontana dalla locanda in cerca dei suoi amici e pensando forse di aver ottenuto un 'aggancio' in città se gli fosse servito.
La compagnia si ritrova poco prima di pranzo per decidere cosa fare in quei due giorni a disposizione in città prima di imbarcarsi con Kalanos, e parlando sul da farsi soprattutto riguardo alla famiglia Olanov che dovrebbe essere ancora presente in città come raccontato loro da Lassa Dwaleftesh lo gnomo bardo di Altaforgia, torna in mente loro che lo stesso gnomo aveva suggerito loro di cercare a Kelvin il bardo di nome Fyodor, che avrebbe potuto raccontare loro qualche altra storia riguardante Huerin e la sua famiglia. Così iniziano una breve ricerca in città, scoprendo che Fyodor è uno dei bardi più famosi della città e che quella sera si sarebbe esibito alla locanda Al Drago Rosso, nel quartiere residenziale di Kelvin.

Al Drago Rosso
Il pomeriggio trascorre tranquillo, e a sera si dirigono Al Drago Rosso. Conosciuta come la locanda degli avventurieri, il ritrovo di quelli che abitano in città o anche solo di passaggio per pianificare le loro avventure, ascoltare i bardi cantare le gesta dei vecchi e nuovi eroi e i racconti di antiche leggende, di tesori nascosti e di mostri sinistri aggirarsi per le lande selvagge. Al loro arrivo la locanda è già quasi tutta occupata, ma un tavolo viene loro sistemato dal locandiere Harold Barblyn, un gioviale signore di mezza età, che si affretta a prendere le loro ordinazioni per poi tornare dietro al bancone a seguire gli altri clienti. Poco dopo una giovane ragazza traladariana viene a servire gli avventurieri, mentre sul piccolo palco posto in un angolo della sala comune già si sta esibendo Fyodor.
Il bardo è un'uomo maturo, dal fisico prestante e di bella presenza, molto affascinante. Non molto alto, con capelli neri che iniziano ad imbiancarsi, è abbigliato con un cappello rosso sulla testa e una cinta di seta blu alla vita. Imbraccia un bellissimo balailaka che suona abilmente e che accompagna la sua voce squillante in canti sia della tradizione Traladariana che di quella Thyatiana.

Fyodor il bardo
Gli applausi e le ovazioni per Fyodor sono molte e mentre gli avventurieri trascorrono la serata al tavolo in attesa di poter parlare con il bardo, ascoltando i 'rumori' della locanda notano la presenza di un'altra figura famosa della città; Paulev Tomachev, un'esperta guida e gran conoscitore della Brughiera Senza Nome.
La sera trascorre lieta ed allegra, e alla fine la compagnia riesce ad avvicinare Fyodor complimentandosi con lui e per poi chiedergli di raccontare loro qualche storia riguardo a Huerin Olanov.
E così il bardo inizia a raccontare loro che Huerin è morto circa 30 anni prima nella Battaglia della Montagna, quando i traladariani di Halavos provarono a resistere alle truppe thyatiane direttamente guidate dai futuri governatori di quelle terre Desmond Kelvin, Halaran Sherlane e Arturus Penhaligon. Battaglia a cui partecipò lo stesso Fyodor , e che purtroppo volse a favore dei Thyatiani decretando così il definitivo cambio di governo che dal controllo dell'impero passava al nuovo Granduca Stefano III Karameikos. Questa notizia lascia confusi gli avventurieri che si guardano l'un l'altro per poi esprimere la loro perplessità al bardo menzionando il fatto che la morte di Huerin a loro risultava essere avvenuta circa cento anni prima, e non trenta. A quella dichiarazione Fyodor inizia a raccontare un'altra storia, quella di un altro Huerin, sempre della famiglia degli Olanov, vissuto all'epoca dell'invasione thyatiana del 900 DI. Questo combatté attivamente e guidò la resistenza contro i thyatiani e proveniva da una modesta famiglia di cacciatori ma molto attiva nella vita pubblica del villaggio di Halavos. Numerose furono le sue gesta, che a livello locale lo resero famoso e odiato dall'invasore che era incapace di sconfiggerlo sul campo. In evidente inferiorità numerica ed equipaggiati in modo inadeguato rispetto all'esercito Thyatiano, gli uomini guidati da Huerin riuscivano comunque a colpire velocemente infliggendo perdite ma soprattutto ostacolando e non facendo avanzare l'esercito avversario. Huerin godeva del favore della popolazione locale traladariana, che lo aiutava come poteva nell'impari guerra contro i Thyatiani.
Ma i Thyatiani non erano gente che si faceva scrupoli ed era disposta a tutto pur di arrivare al proprio obiettivo. Non riuscendo a sconfiggere sul campo Huerin, e non avendo da spendere troppe energie per una terra come quella di Traladara ai confini del loro impero, alla fine riuscirono a corrompere Milena, la compagna di vita e di avventura di Huerin. La riempirono d'oro, che venne trovato nella sua tenda assieme ad un documento che ne attestava la provenienza quando Huerin fu trovato morto avvelenato.
I fratelli Yakov e Yarok Kopul, compagni di avventura di Milena e Huerin, e membri dell'Ordine Militare della Spada Dorata, decisero di portarla innanzi al Gran Comandante dell'Ordine che in quel momento era di stanza al Tempio dell'Ascensione di Halav sito vicino alla confluenza dei fiumi Ventoso e Shutturga, per essere giudicata. Venne condannata per tradimento dal tribunale dell'Ordine, ma essendo Milena una sacerdotessa di Petra e membro della Chiesa di Traladara, non venne giustiziata ma incarcerata a vita. La giovane sacerdotessa, forse avendo perso il favore della propria dea, morì poco tempo dopo.
I Thyatiani nel frattempo riuscirono a sconfiggere la resistenza traladariana di Volaga e di Halavos nell'ultima disperata Battaglia di Volaga. I due villaggi furono conquistati, e i Thyatiani poterono proseguire la campagna di invasione verso nord.
Gli avventurieri ascoltano interessati e affascinati il racconto di Fyodor, mentre cercano di mettere insieme tutte le informazioni di cui dispongono per comprendere meglio la storia della terra in cui sono nati e cresciuti, e che sembra riservare ancora tante sorprese... Chiedono al bardo se conosce Lawrence Gannovich e la miniera di Tokash, e questo risponde affermativamente: Lawrence, che da un po' non si fa più vedere a Kelvin, è un bardo cresciuto in città appartenente alla vecchia famiglia dei Gannovich caduta in disgrazia che in passato si occupava di estrazione mineraria. Ed in fine la compagnia chiede al bardo se ha mai sentito parlare di Traldarian … Dopo un attimo di sorpresa, Fyodor a quella domanda attende a rispondere. Per poi iniziare a dire che poche sono le persone al corrente delle storie e legende di quella spada, e ancora meno le persone che ne conosco la reale esistenza. Con una gran quantità di “se” e “si racconta”, Fyodor racconta che questa lama fu forgiata in un lontanissimo passato dal Veggente del Lago dei Sogni Perduti per difendere le terre di Traladara, e che di questa spada non si hanno più notizie da quando fu vista per l'ultima volta durante le Guerre dei Vampiri.
Le Guerre dei Vampiri risalgono a circa due secoli prima e furono guerre tra clan traladariani alcuni dei quali venivano accusati (probabilmente a ragione), da clan fanaticamente religiosi, di ospitare culti entropici o vampiri. Durarono circa un centinaio di anni, ed ebbero termine con la sconfitta e la cacciata da parte dell'alleanza di Marilenev, Vidrin e Selenica, del Conte Morphail Gorevitch-Woszlany, signore di Lumm e Gorenenov, soprannominato il Conte Nero della Brughiera per l'uso delle oscure e malefiche arti necromantiche da lui praticate.
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